“Siamo entrati in possesso della copia del verbale dell’ultima riunione convocata in Regione il 22 gennaio scorso per il rinnovo dell’autorizzazione chiesta da Aamps per prolungare la vita dell’inceneritore – si legge in una nota a firma Coordinamento provinciale Rifiuti-Zero Livorno – un impianto pensato e costruito all’inizio degli anni ’70, quando non esisteva il riciclo né la raccolta differenziata.
Durante la riunione si è consumato quello che a nostro avviso è stato un vergognoso tradimento da parte del sindaco di Livorno rispetto alle promesse che ha fatto numerose volte alla città.
Leggendo il verbale, colpisce prima di tutto il fatto che la Regione chieda per ben tre volte ad Aamps di rispondere alle osservazioni del nostro Coordinamento Rifiuti Zero, soprattutto a quelle di carattere economico, comprese le ripercussioni sulla tariffa.
Incredibilmente, nel verbale viene affermato che le valutazioni economiche sarebbero ancora “in corso” (dopo un anno e mezzo dall’inizio del procedimento) e che Aamps si riserva di rispondere non si sa quando.
In realtà, Aamps ha già presentato più volte i conti riguardanti il costo dell’operazione di adeguamento dell’impianto, sempre sfavorevoli rispetto ad una semplice chiusura definitiva dello stesso, ma ogni volta sembra che voglia ricominciare da capo pur di strappare l’agognata autorizzazione”.
“Per quanto riguarda la doppia garanzia richiesta dal Comune – prosegue la nota – a proposito della massima tutela ambientale e del termine di esercizio dell’impianto da fissare al 2027, sbandierata da Salvetti come una doppia condizione non negoziabile, leggendo il verbale si scopre che in realtà è stata respinta dalla Regione e che il Comune non si è opposto, ma ha addirittura aiutato la Regione a bocciare la richiesta.
1) La massima tutela ambientale prevista dalle famose ‘BAT’, cioè le migliori tecnologie disponibili secondo l’Unione Europea, si sostanzia con l’installazione del sistema di abbattimento catalitico degli ossidi di azoto (nox), tra i gas più nocivi emessi dall’impianto.
Aamps però non vuole installare tale sistema, perché costa troppo e perché afferma, ma non dimostra, di non avere sufficiente spazio a disposizione.
Appositamente interrogato dalla Regione in merito, il Comune (alla presenza del sindaco Salvetti, riporta il verbale) accetta la richiesta di Aamps, escludendo il sistema di abbattimento catalitico degli ossidi di azoto.
Salvetti quindi si rimangia tutto: non pretende più la massima garanzia ambientale, ma si accontenta di un sistema alternativo di ‘maniche filtrant’, nonostante – si legge nel verbale – ‘in Italia nessun impianto di incenerimento è dotato di tale tecnologia’, perciò sarà necessario ‘un periodo di sperimentazione’: insomma i cittadini livornesi vengono trattati come cavie di laboratorio e la tutela dell’ambiente e della salute pubblica viene sacrificata pur di lasciare acceso l’inceneritore!
2) L’altra richiesta di Salvetti riguardava la dismissione dell’impianto entro il 2027, ma anche in questo caso la Regione ha portato allo scoperto il bluff del Comune: nel verbale viene chiarito che l’autorizzazione, come prevede la legge, verrà concessa per almeno 10 anni (estendibili a 16 anni) e che dev’essere eventualmente Aamps a stabilire una chiusura anticipata.
Bene, sapete da chi è composto il Comitato per il controllo analogo su Aamps (parificata dalla normativa ad un ufficio interno del Comune di Livorno), competente sulle decisioni strategiche aziendali e quindi sul futuro dell’inceneritore? E’ composto da una sola persona: Luca Salvetti”.
“Sapete chi fa parte del Comitato – continua la nota – per il controllo analogo sul gruppo Retiambiente, di cui fa parte Aamps? Luca Salvetti, con la maggioranza relativa delle azioni.
In pratica la Regione ha fatto notare a Salvetti che non deve chiedere a loro un termine massimo per l’attività dell’inceneritore, deve deciderlo lui (come stiamo ripetendo pubblicamente noi da circa due anni).
Di fronte a queste evidenze, il Comune ha evitato di prendere posizione: ritirata totale e indecorosa.
3) Durante la riunione è stata anche decisa la sospensione del procedimento di rinnovo dell’autorizzazione, in attesa di capire se le modifiche sostanziali proposte per l’impianto necessitano di apposita procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA), cosa che farà perdere ulteriori mesi di tempo per ammortizzare l’investimento multimilionario, necessario per prolungare la vita dell’inceneritore”.
“Impossibile quindi chiudere il forno entro il 2027 se verrà concessa l’autorizzazione (oppure se Salvetti non si decide a ritirare la richiesta di rinnovo), quindi la prospettiva è quella di proseguire per almeno altri dieci anni, nonostante l’introduzione della carbon tax che farà ulteriormente esplodere le perdite gestionali, da ripianare con la TARI. Lo scandalo diventa sempre più grave ogni giorno che passa – conclude la nota -“.
Aderiscono al Coordinamento provinciale Rifiuti-Zero Livorno:
WWF Livorno
Associazione Vivi San Jacopo
Tonerlab s.n.c.
ONLUS Per Madre Terra
Comitato Rifiuti-zero Cecina
Comitato Aria pulita Quartieri Nord
Associazione La Repubblica dei Villani
Resistere! Azione civica
Comitato Collesalviamo l’Ambiente
Associazione Vivi Centro Livorno
Centro Riuso e riciclo di Livorno
Comitato Vivi la Venezia
Associazione Eco Mondo ONLUS
Top Recycling s.r.l.
Associazione Opera Santa Caterina
Associazione Vedette per l’Ambiente
Progetto Sole
Associazione Crea Lab
A.G. Multiservice
ANPANA Livorno ONLUS
Centro macrobiotico La Coccinella
Associazione Italia-Nicaragua Livorno
Comitato No Discarica a Limoncino
Associazione Labronicon Factory
Associazione Microcrediamoci
Lipu sezione di Livorno
Lipu Riserva naturale Lago di Santa Luce
Gruppo Acchiapparifiuti
Associazione Terra Maestra
Comitato Borgo Mediceo
Mamme NO inceneritore Livorno
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