Il Consiglio regionale approva con 35 voti a favore: azione sul Governo per l’istituzione della figura dell’assistente all’emotività, all’affettività, alla corporeità e alla sessualità per persone con disabilità
Il Consiglio regionale della Toscana approva all’unanimità con 35 voti a favore una risoluzione per l’istituzione della figura dell’assistente all’emotività, all’affettività, alla corporeità e alla sessualità per persone con disabilità.
La proposta di risoluzione impegna la Giunta ad attivarsi presso la Conferenza delle Regioni per “avviare un’azione interlocutoria con il Governo oltreché di stimolo nei confronti del Parlamento, finalizzata all’approvazione nella presente legislatura di una proposta di legge in merito all’istituzione della figura dell’assistente all’emotività, all’affettività, alla corporeità e alla sessualità per persone con disabilità”. E nelle more dell’approvazione della disciplina nazionale, impegna la Giunta regionale, “a valutare ogni possibilità di intervento della Regione sulla materia dell’assistenza all’emotività, all’affettività e alla sessualità per le persone con disabilità e a valorizzare, anche sotto l’aspetto culturale, tale assistenza quale vettore d’inclusione sociale e di prevenzione per il benessere psicofisico ed emotivo”.
L’atto, accolto un emendamento presentato dal consigliere Giovanni Galli (Lega), ritiene di primaria importanza “istituire una figura professionale specializzata che attraverso la sua formazione supporti le persone con disabilità nello sperimentare esperienze sensoriali, accompagnandole così nella scoperta del proprio corpo e delle proprie emozioni”.
L’atto d’indirizzo presentato dalla commissione Sanità, come ha spiegato nell’illustrazione all’Aula il presidente Enrico Sostegni (Pd), ha origine da un precedente atto a firma di Iacopo Melio (Pd), discusso in Consiglio. Da quell’atto, è partita l’iniziativa che poi è stata fatta propria dalla commissione, “a seguito di sollecitazioni arrivate anche dai gruppi di opposizione”, in particolare della capogruppo della Lega, Elena Meini, “per approfondire il tema e giungere ad una definizione condivisa”. Il presidente ha ricordato il percorso compiuto dalla commissione, con le audizioni che hanno permesso di conoscere anche altre esperienze già esistenti in altre parti d’Italia. Di qui la definizione “di un atto non più legato a un singolo commissario, ma una risoluzione di tutta la commissione, e speriamo di tutta l’Aula, per accendere un faro su un tema serio. Non vogliamo lasciare situazione sotto un velo di ipocrisia solo alle famiglie, ma aiutarle, attraverso persone formate, ad affrontare la questione nel modo corretto”. Si considera “di primaria importanza istituire una figura professionale specializzata che attraverso la sua formazione supporti le persone con disabilità nello sperimentare le esperienze sensoriali, accompagnandole così nella scoperta del proprio corpo e delle proprie emozioni”. Questa mozione, ha concluso Sostegni, permette di compiere “un passo avanti culturale a ognuno di noi, per comprendere fenomeni, sottrarsi agli stereotipi e occuparsi di situazioni che riguardano tanti cittadini. Questa risoluzione darà giovamenti all’intera comunità toscana.
Giovanni Galli ha ringraziato il consigliere Melio, “perché con questo atto ci ha permesso di conoscere un problema che è distante anni luce da tanti di noi. Ringrazio il presidente Sostegni per aver accettato il nostro emendamento, siamo contenti di poter condividere con tutta la commissione un problema e speriamo che questo atto possa essere di grande utilità”.
Secondo Maurizio Sguanci (Italia viva) “non si tratta di conoscere, ma alzare un velo. Siamo tutti uomini e donne con gli stessi sentimenti, le stesse emozioni e gli stessi bisogni. Ringrazio, la commissione, Iacopo Melio, per aver avuto la forza di presentare questo atto, e Giovanni Galli per l’emendamento”.
Anche Diego Petrucci (Fratelli d’Italia) ritiene che “questa tematica è sicuramente scomoda, difficile da affrontare ed è molto più facile girarsi dall’altra parte, ma grazie a Iacopo Melio non possiamo non affrontarla. I racconti sentiti in commissione ci hanno colpito profondamente.
Avremmo votato più volentieri a favore di questo atto se non fosse stato emendato, perché si rimette un pezzettino di velo sull’aspetto della sessualità. I disabili – ha proseguito Petrucci – hanno le stesse esigenze sessuali, e lo stesso diritto al sesso come i non disabili. Ho apprezzato fortemente l’attività di Melio. Ognuno di noi è più consapevole dopo il percorso lungo compiuto in commissione”.
Iacopo Melio ha voluto ringraziare “il presidente Sostegni per l’introduzione e i colleghi dell’opposizione, che hanno perfettamente recepito il senso di questa risoluzione. Diamo un segnale di unità e compattezza su un tema fondamentale e molto drammatico. In commissione abbiamo ascoltato storie molto violente, di famiglie disperate per non sapere come affrontare la situazione. Abbiamo accolto l’emendamento del consigliere Galli, pur ammettendo che è un addolcimento che un po’ nasconde la polvere sotto il tappeto, ma in altre sedi tornerà fuori”.
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