Multe nei confronti di sub da parte della Guardia costiera: nella giornata di ieri un 45enne livornese è stato multato perché sorpreso davanti ai bagni Pancaldi a 150 metri dalla costa. Malgrado fosse dotato di pallone segnaletico, l’uomo impugnava il fucile da sub carico. La normativa vigente prevede che la pesca subacquea venga effettuata almeno a 500 metri dalla costa e che la presenza del subacqueo venga segnalata da un pallone rosso con una striscia diagonale bianca. La Guarda costiera è andata giù pesante nei suoi confronti, lo ha sanzionato di 1000 euro come da disposizione vigente. Regolamento che secondo alcuni è da rivedere: oltre i 500 metri dalla costa solitamente il fondale è troppo profondo per poter esercitare la pesca subacquea in apnea (ricordiamo che la pesca con autorespiratore è vietata), inoltre c’è il rischio che a quella distanza dalla costa dove le imbarcazioni viaggiano senza limiti di velocità, i natanti non visualizzino bene il pallone di segnalazione del pescatore subacqueo, con il rischio pertanto di trovarsi investiti dagli scafi o “frullati” dalle eliche delle imbarcazioni.
Una regolamentazione troppo penalizzante per gli appassionati di apnea, che tra l’altro da qualche anno si sono visti vietare anche la pesca nelle acque delle Melorie, riconosciute ufficialmente parco naturale del Mediterraneo.
Più eclatante il comportamento di un 48enne pratese residente a Pistoia. La Guardia Costiera lo ha fermato con il fucile carico e senza pallone ad esercitare pesca subacquea davanti gli “scogli piatti”, a soli 5 m dalla riva, noncurante dei bagnanti presenti in zona. Oltre al sequestro delle attrezzature, la Guardia costiera ha sanzionato il pescatore di 1.000 euro.
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