L’anticipazione della nostra testata giornalistica è diventata una notizia ufficiale: il Terminal Darsena Toscana diventerà del Gruppo Grimaldi di Napoli.
A confermarlo è l’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato che si è vista trasmettere e sottoporre gli atti dell’affare per approvazione; il termine ultimo per l’invio di osservazioni da parte di terze parti potenzialmente interessate alla questione è stato fissato al 27 dicembre prossimo.
“L’operazione si sostanzierà nell’acquisizione da parte di Grimaldi Euromed S.p.A. e di Grimaldi Deep Sea S.p.A. del controllo esclusivo su Terminal Darsena Toscana S.r.l. In particolare, Grimaldi Euromed S.p.A. acquisirà l’80% e Grimaldi Deep Sea il 20% della target” fa sapere l’authority.
A vendere è Gruppo Investimenti Portuali (Gip), società controllata dai fondi d’investimenti Infravia e Infracapital e partecipata al 5% dall’amministratore delegato Giulio Schenone.
La stessa Gip, sta contestualmente vendendo ad Axa la propria partecipazione di minoranza (38%) in Psa Genoa Investments Sa, la subholding che controlla a Genova i terminal container Psa Ge Pra’, Psa Sech e a Marghera il Psa Venice Vecon.
Per Grimaldi l’acquisizione del Terminal Darsena Toscana (il prezzo dovrebbe aggirarsi intorno ai 150 milioni di euro ed equivalere a quanto aveva messo sul piatto Msc per rilevare la stessa banchina, salvo essere poi stoppata dalla stessa Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato) significa guadagnare metri quadrati preziosi in Alto Tirreno e in uno scalo strategico sia per le proprie autostrade del mare che per i collegamenti marittimi ro-ro e passeggeri con la Sardegna. Tanto più avrà a disposizione accosti e spazi di manovra in grado di accogliere comodamente tutte le proprie navi di ultima generazione sia car carrier, che ro-ro che traghetti.
Nel porto toscano l’azienda opera già da anni ma su diverse banchine e con spazi di piazzali e banchine d’ormeggio meno generose rispetto agli spazi garantiti da Terminal Darsena Toscana.
Il grande interrogativo ora sarà quello di capire se, quanto e come questo terminal continuerà a servire anche le navi e i traffici container che fino ad oggi sono stati il core business dell’infrastruttura. Il Gruppo Grimaldi sia in Europa che in Africa da tempo opera terminal multipurpose, per cui avrebbe le competenze per poter operare anche le navi degli armatori che oggi scalano a Livorno il Tdt, ma il gruppo partenopeo tradizionalmente preferisce privilegiare i propri traffici nella movimentazione dei carichi sviluppando un’attività da terminal portuale dedicato al proprio carico.
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