L’emergenza abitativa a Livorno sta divenendo un problema significativo, le situazioni di famiglie senza un tetto si stanno allargando a macchia d’olio. Giovedì nel pomeriggio, un’altro corteo ha attraversato le vie del centro: una cinquantina di persone sono scese in strada per cercare di ottenere risposte risolutive all’emergenza abitativa. Nel mirino la prefettura e l’amministrazione: si è temuto che si verificasse un’altra irruzione nei locali del Comune, tanto che i vigili hanno provveduto a parcheggiare un furgone sopra il marciapiedi davanti all’ingresso al piano terra, lo stesso accesso da dove vi erano entrati l’altro ieri, gli occupanti della struttura ex Atl di via Meyer.
Come i senza tetto di via Meyer, anche le famiglie alloggiate presso il palazzo Maurogordato sugli scali D’Azeglio, si sono visti staccare acqua e energia elettrica.
«In una situazione di drammatica emergenza che non esito a definire umanitaria, credo che si debba mettere in campo ogni strumento possibile per stemperare la tensione – afferma il sindaco Nogarin con una nota diramata dall’ufficio stampa -. L’amministrazione si sta muovendo per cercare le migliori soluzioni al problema, siamo pronti a mettere mano al fondo di riserva per rendere agibili alcuni edifici e alleggerire la pressione in città. Ma abbiamo bisogno di lavorare in serenità: non possono verificarsi casi di nuovi distacchi ogni giorno. Per questo credo sia fondamentale che ogni intervento sia coordinato con Prefettura e Questura, che da sempre si sono dimostrate sensibili ai problemi della comunità territoriale, sia per le emergenze della mancanza di lavoro, sia per le crisi industriali ,sia per le emergenze sociali».
Il sindaco ha annunciato per metà della prossima settimana un incontro col questore e il prefetto per fare un ulteriore punto sulla tensione abitativa: «Ho già chiesto che a questo tavolo partecipino anche l’assessore regionale alla Casa, Vincenzo Ceccarelli e il direttore generale dell’Asl. Il mio auspicio è che, da questo momento in poi, ogni decisione passi attraverso il comitato per l’ordine pubblico, visto che questa emergenza umanitaria sta avendo ricadute dirette anche sull’ordine pubblico».
Anche il sindacato inquilini è intervenuto sulla vicenda: “Mai avremmo immaginato che lo scontro politico potesse diventare occasione di ferocia e insensibilità, nei confronti di famiglie sfollate, di giovani precari senza lavoro e casa, di malati e anziani che hanno perso occupazione e reddito, di persone costrette dalla necessità a trovare un riparo, vista la incapacità delle istituzioni di dare loro sostegno sociale e sicurezza.
Le conseguenze della crisi del sistema economico a Livorno hanno messo in ginocchio la città ed esaurito presto le poche case pubbliche che con scarsa lungimiranza sono state dimezzate con vendite e svendite in poco più di 30 anni, inutilmente le persone in gravi difficoltà si rivolgono all’ufficio casa e all’assessore pur in presenza di normative a loro tutela, e non è restato loro altra possibilità che trovar riparo in strutture pubbliche e private abbandonate, sistemandole col loro lavoro per poter sostituire almeno temporaneamente la casa perduta.
A queste persone sono state tagliate da alcuni giorni le utenze da Enel, su mandato non ancora chiaro visto che lo stesso sindaco non ne era informato, pur essendo proprietà del comune le ex circoscrizioni occupate, sembrerebbe invece informata e coinvolta la prefettura, che da tempo chiede al sindaco senza risultato, l’applicazione della famigerata legge Lupi-Renzi, una legge crudele contro la popolazione impoverita, che prevede il taglio dell’acqua e luce anche a minori senza più casa
Purtroppo per ragioni politiciste, mentre altrove in Lombardia le prefetture collaborano con gli enti locali anche di diversa ispirazione politica, per rinviare per mesi l’esecuzione dei soggetti deboli, individuati in base alle normative vigenti, nella nostra città non vengono concessi più i rinvii dell’esecuzione previsti dalla LR 75 /12, che benché di soli due mesi rispetto ai 6 previsti, negli anni 2013 e 2014 avevano reso possibile la sistemazione degli sfrattati per morosità incolpevole
Proprio quando le risorse del piano casa comunale sono state esaurite, per l’eccesso di richieste rispetto al patrimonio ERP rimasto dopo migliaia di case svendute agli assegnatari e spesso rivendute per lucrare sulla differenza di prezzo del mercato privato, come più volte segnalato a politici e opinione pubblica, da fine estate 2015 la commissione disagio abitativo comunale non è più riuscita a ottenere alcun rinvio per predisporre un nuovo piano casa
Ne è stato possibile aprire in città un tavolo istituzionale (con la collaborazione della prefettura) per trattare con banche, enti previdenziali, assicurazioni e grande proprietà, al fine di mettere sul mercato i tanti alloggi sfitti a costi sostenibili, nonostante la richiesta pressante dell’amministrazione comunale e pur avendo una agenzia pubblica in grado di gestire le locazioni con regole e garanzie a tutela della proprietà.
Per questo ci troviamo con più di cento famiglie sfollate, come in tempo di guerra, e ora viene sferrato l’attacco finale ai lavoratori che hanno perso l’occupazione, proprio quando il partito di governo sta pagando in termini di consenso elettorale, la macelleria sociale attuata per conto terzi.
È inaccettabile che la guerra contro la giunta grillina, nel disperato tentativo di cambiare gli esiti dei ballottaggi favorevoli ai 5stelle, venga fatta pagare a Livorno, in particolare a famiglie di lavoratori rovinate dalla crisi e soprattutto dai loro bambini. Esprimiamo piena solidarietà agli occupanti spinti dalla necessità a vivere in locali abbandonati ad uso diverso dall’abitazione, ingegnosamente adattati per vivere una quotidianità precaria e tuttavia dignitosa, tenendo puliti e in ordine i locali e i bagni, fino a che non gli hanno tagliato le utenze domestiche.
Ringraziamo la protezione civile comunale che ha provveduto a soccorrerli con le autobotti a fornire l’acqua e ha ridato luce con i gruppi elettrogeni in dotazione. Siamo impegnati dal primo momento a collaborare con ASIA, per rimediare alla gravissima situazione di rischio a cui sono state esposte le famiglie, i minori e gli anziani, per chiarire responsabilità e dinamiche inquietanti per la tenuta democratica della società, che hanno portato alla attuale situazione.
Chiediamo al sindaco e alla giunta di autorizzare l’uso emergenziale delle strutture pubbliche occupate, per un periodo sufficiente a predisporre un programma di ricollocazione graduale degli occupanti senza casa e lavoro. Segui il VIDEO
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