Oltre 200 kg di “telline” sono state poste sotto sequestro dalla Guardia costiera di Livorno nelle acque davanti il Parco di San Rossore. Quattro i rastrelli sequestrati per la pesca illegale delle cosiddette “zighe” ad un pescatore sportivo a bordo del proprio natante da diporto. Le finalità erano però tutt’altro che ricreative o sportive, avendo l’uomo, un pisano di 76 anni, un canale commerciale per collocare il prodotto. Infatti, proprio dalla filiera commerciale è scattato il controllo della Guardia costiera che giorni prima aveva scoperto a Marina di Pisa, presso un rivenditore locale, 7 kg di telline prive di documenti di tracciabilità. Dopo avergli inflitto una sanzione di 1.500 euro, le indagini dei militari, non soddisfatti delle risposte ottenute sulla provenienza del prodotto, tese chiaramente a nascondere altre attività illecite, non si sono fermate.
Gli accertamenti nei giorni successivi e l’analisi di alcuni esposti pervenuti alla Guardia costiera hanno aiutato gli ispettori ad individuare il fornitore, circoscrivendone la possibile attività nelle acque del litorale nord del compartimento marittimo di Livorno, tra Marina di Vecchiano e Marina di Pisa. È così scattato il blitz, alle 6 del mattino, quando una motovedetta ad alta velocità è partita da Livorno diretta in quella zona. Il settantaseienne pescatore abusivo, vistosi senza scampo, ha sganciato gli attrezzi in mare tentando di disfarsene per sfuggire alla sanzione. Ma due dei militari d’equipaggio, già preparati a tale reazione, si sono immediatamente immersi con maschera e pinne, individuando i rastrelli sul fondo e recuperandoli.
Per il pescatore, un verbale da 1.000 euro e 200 kg di prodotto sequestrato, rinvenuto a bordo dalla Guardia costiera in secchi di plastica e destinato probabilmente a più operatori della zona, compresi ristoranti. Le telline, dopo le operazioni di pesatura, sono state tutte rigettate in mare essendo state trovate nei recipienti ancora allo stato vivo e vitale, mentre per i rastrelli, palesemente illegali, saranno avviate dalla Capitaneria di Livorno le procedure per la confisca e la definitiva distruzione.
L’operazione, rientra nel contesto della campagna Mare sicuro 2016, ha permesso di impedire che un prodotto ittico non controllato e non sottoposto alle normali procedure di depurazione finisse sulle tavole di ignari consumatori, con conseguente pericolo per la sicurezza, oltretutto ha permesso di restituire al mare risorse illecitamente sottratte.
Si ricorda l’importanza del numero gratuito della Guardia costiera 1530, attivo su tutto il territorio nazionale, 24 ore su 24, per ricevere assistenza immediata in mare in caso di emergenza dalla Capitaneria di porto più vicina.
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