Sì ai playout. Il Tar conferma la decisione della Figc e della Lega B: si dovranno dunque disputare i playout salvezza. A decretarlo l’organo amministrativo che ha respinto il ricorso presentato dal Venezia.
Tutti ricordiamo con piacere la data dell’11 maggio: il fischio finale in Serie B sanciva promozioni, retrocessioni, play-off e play-out. Ma qualcosa è andato storto e le certezze di allora si sono trasformate in sogno, forse in miraggio. Perché in questi 23 giorni si è dimostrato che i verdetti del campo non contano niente di fronte a quelli di un tribunale. Escludendo Brescia e Lecce, promosse e quindi salve da questo caos che ancora si prova a chiamare “Serie B” ed il Livorno salvo grazie a se stesso, tutto il resto è stato stravolto seguendo un unico filo conduttore: il Palermo. La retrocessione in C dei siciliani decretata nella sentenza di primo grado del tribunale FIGC, aveva salvato il Venezia – che avrebbe dovuto giocare i play-out stando ai risultati sportivi – ma anche il Foggia, ripescato dalla C e con almeno la possibilità di giocarsi l’ultima chance ai play-out contro la Salernitana (play out, prima annullati e poi ripristinati dando ragione ai pugliesi, che avevano impugnato quella decisione). Ebbene ad oltre due settimane da quella sentenza mentre i play-off si sono giocati fino ad arrivare al loro atto conclusivo con il passaggio in Serie A del Verona, la Corte d’Appello della FIGC ha ribaltato tutto: Palermo penalizzato di 20 punti da scontare in quest’ultimo campionato (per 4 anni di iscrizioni taroccate!) e quindi salvo, Venezia di nuovo ai play-out e Foggia in C. A questo punto, come ormai dovrebbe essere ovvio viste le esperienze dell’anno scorso, scattano le contestazioni degli scontenti e dunque Foggia e Venezia non ci stanno, e si uniscono facendo ricorso alla Sezione Prima ter del Tar del Lazio. Dopo la sentenza i lagunari avevano protestato ufficialmente con una conferenza stampa tenuta dal presidente Tacopina e da Serse Cosmi, allenatore dei veneti, che aveva detto: “L’11 maggio, quando abbiamo raggiunto i playout, eravamo certi di doverli giocare, ma poi ci siamo sentiti liberi dopo la decisione di far retrocedere il Palermo. È ovvio che così non ci siamo allenati regolarmente; non voglio parlare di campionato falsato, ma non c’è credibilità. Rincara la dose il Direttore Generale Dante Scibilia: “Ci erano state date tutte le rassicurazioni possibili e immaginabili che saremmo stati salvi. E’ stata resa esecutiva la decisione di primo grado del TFN, sono stati fatti giocare i playoff e sono stati annullati i playout. Adesso in due giorni ci viene comunicato, a distanza di venti giorni, che dobbiamo scendere in campo in spregio a qualsiasi regolamento, con un cambio incredibile di rotta del presidente Mauro Balata che decide i playout autonomamente senza convocare il Consiglio direttivo come da statuto. Noi dopo tre giorni eravamo pronti a fare i playout, ci è stato detto che non dovevamo farli e che non potevamo intervenire in alcun grado di giudizio. Dopo venti giorni improvvisamente ci si dice che dobbiamo giocare, ma stiamo scherzando? Se vogliamo salvare chi sbaglia e punire chi non sbaglia, facciamo pure… l’Italia è con noi, ci sarà un motivo, bisogna saper leggere queste situazioni. Il presidente decide di fissare le date il 5 e il 9 giugno e non si preoccupa che l’Assemblea di Lega ha deliberato all’unanimità che non si potesse giocare nelle finestre delle Nazionali, coincidenza che priva di alcuni tesserati le due compagini coinvolte in questa coda. Il 5 giugno non è una data percorribile per noi e abbiamo impugnato al TAR questo provvedimento”. Il Venezia dunque ha fatto ricorso al Tar del Lazio chiedendo di invalidare i play out a cui si è unito il retrocesso Foggia (intervenuto ad adiuvandum che nelle more ha chiesto che il format della serie B torni a 22 squadre bloccando le retrocessioni delle società interessate dalla vicenda,) seguendo le orme dei veneti, la cui intenzione pare sia di non presentarsi ai play-out programmati per il 5 e 9 giugno contro la Salernitana, salvandosi d’ufficio insieme al club campano ed al Foggia, a seguito della sentenza del Tar prevista per l’11 giugno. In questo modo la Serie B dalla prossima stagione ritornerebbe ad essere composta da 22 squadre, accontentando tutti meno che il campo. Ma la sentenza odierna del Tar del Lazio non ha dato per niente ragione ai richiedenti rimandando per le motivazioni all’11 Giugno. Che succederà adesso? Si presenterà il Venezia a Salerno o rischierà di ricevere una pesante sanzione (oltre allo 0-3 magari una penalizzazione per il prossimo campionato)? E la Lega di Serie B col suo ineffabile presidente Balata come reagirà? Ed il Presidente della FIGC Gravina darà seguito alle velate minacce di “sorprese” per coloro che si opporranno alle decisioni, espresse al momento dell’approvazione del nuovo Codice di Giustizia Sportiva? Salernitana e Venezia adesso scendereranno in campo mercoledì all’Arechi alle 20.45, con ritorno domenica al Penzo alle ore 18. In caso di parità al termine dei 180 minuti fra le due partite, ci saranno supplementari e calci di rigore, essendo le due squadre arrivate a pari punti in classifica al termine della stagione regolare, con il Venezia in vantaggio per gli scontri diretti (1-0 all’andata e 1-1 al ritorno). I legali del club veneto hanno intenzione di andare avanti coi ricorsi, ma a questo punto le tempistiche di allungano e ogni decisione nel merito verrà rimandata a dopo i playout.
-continua-
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