La Federazione di Sinistra Italiana di Livorno per voce della coordinatrice territoriale Simona Ghinassi, giudica incauta per le ricadute e sproporzionata per il contesto, la soppressione del dissenso tramite la rimozione dello striscione esposto agli Scali del Refugio ordinata dalla Questura.
Una dimostrazione muscolare della Polizia in tenuta anti sommossa fra le persone in festa quando non c’era materialmente nessun pericolo per l’incolumità di nessuno a chi giova? Certamente non alla città che dovrebbe essere stimolata, al contrario, alla pratica della convivenza civile fra i popoli in nome di una coesione sociale già resa difficile dalla crisi economica.
L’esposizione dello striscione è un atto chiaro di protesta nei confronti delle politiche messe in atto al Governo targato PD molto ben tradotta dalle scelte politiche del Ministro Minniti che mostrano una continuità assoluta fra le scelte dell’ex Presidente del Consiglio Renzi e l’attuale maggioranza capeggiata dalla Presidenza Gentiloni.
Sono molte le istituzioni che in questo momento ‘piegano a destra’ e le loro azioni dirette sulle scelte praticate assumono una linea politica precisa dal volto feroce che identifica.
E’ di quest’oggi la notizia di una richiesta accorata da parte della Presidente della Regione Friuli Serracchiani al Ministro Minniti di fare in fretta e chiudere coste e frontiere agli immigrati per eliminare episodi di violenza. Come se la pratica di atti violenti fosse qualcosa di circoscritto ai confini geografici, all’identità e alla provenienza etnica.
Ma sovviene una domanda collegata al contesto, e Sinistra Italiana di Livorno chiede come mai tanta celerità non venga praticata quando si tratta di reprimere gesti che hanno nell’incostituzionalità il loro seme?
Ci riferiamo alle numerose manifestazioni anche in Toscana dei giorni scorsi dove i lasciapassare sono stati concessi a Casa Pound da alcune Istituzioni locali a chi fa del razzismo e della violenza contro l’altro la sua bandiera di lotta antidemocratica.
Sinistra Italiana si riserva di agire con un atto parlamentare di protesta ad azioni che in modo plateale reprimano il dissenso anche perché si intravede l’unidirezionalità nei confronti degli stessi soggetti che lo manifestano, e questo è lo specchio pericoloso di un momento nel quale la forza la si esprime sempre e solo contro chi è più debole e privo di diritti.
di Viola Orsini @riproduzione riservata 28/07/2017
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