“Apprendiamo dalla stampa – si legge in una nota a firma Stella Sorgente (M5s) – che Mirabelli segretario del PD locale, si lamenta perché l’Amministrazione da lui sostenuta non ha ancora fornito ‘i numeri’ della dismissione dell’inceneritore richiesti dalla maggioranza PD già da inizio anno.
Nell’esprimere piena solidarietà al Gruppo consiliare del Partito democratico per come viene trattato da una Giunta del suo stesso colore politico, facciamo sommessamente notare che in realtà alcuni numeri sono già pubblici e ben visibili sul sito di Aamps”.
“Ci riferiamo – prosegue la nota – ai numeri dell’ennesimo calo della raccolta differenziata, che pare ormai oggetto di un inesorabile tracollo dalla seconda metà del 2019 ad oggi.
A maggio 2022 infatti la differenziata si attesta al 61,29%, con un calo del 4,19% rispetto al 2021.
Il confronto con i dati del 2019 (quelli dell’amministrazione degli “scappati di casa” secondo il PD) è ancora più impietoso: dal 69,80% si passa al 61,29%, con un -8,61%.
Si è scesi quindi ben al di sotto del 65% di raccolta differenziata previsto per legge, con tutte le possibili conseguenze del caso”.
“Siamo di fronte a palese incompetenza o ad una vergognosa strategia per non chiudere l’inceneritore? – continua Sorgente –
La risposta a questa domanda pare abbastanza intuitiva, tuttavia speriamo che questo teatrino finisca presto e che Aamps presenti ‘i numer’, comprensivi di un’attenta analisi di quegli stessi dati che pubblica sul suo sito.
L’autorevole Raphael Rossi ci dica, assieme alla Giunta-medaglia d’argento per ambientalismo a livello regionale, che cosa intende fare su questo tema.
Rammentiamo che nella prima parte del 2019 sono stati lasciati quasi 4 milioni di euro di accantonamenti per risanamento ambientale all’interno del concordato, ovvero un accantonamento per lo spegnimento dell’inceneritore, ma adesso si avanzano dubbi sullo spegnimento stesso e queste risorse nel frattempo sono diventate “sopravvenienze attive” nel bilancio di Aamps.
Nonostante tutto ciò, per non alzare la Tari quest’anno è stato necessario intervenire con 1 milione e mezzo di euro dal bilancio comunale”.
“Ci domandiamo – prosegue la nota – perché la giunta non sia andata avanti con la progettazione di impianti alternativi all’inceneritore per salvaguardare i posti di lavoro, l’ambiente e il bilancio dell’azienda. Noi avevamo lasciato a fine mandato uno studio di fattibilità per un trattamento meccanico e biologico che è rimasta lettera morta per Salvetti, ma si poteva anche optare per altre tipologie impiantistiche alternative all’inceneritore. Gli altri impianti di cui la giunta PD si riempie la bocca da anni infatti NON smaltiscono l’indifferenziato e quindi NON sono alternativi all’inceneritore”.
“Alla luce di questa inerzia ed inefficacia dell’azione di governo è praticamente ovvio che spegnere l’inceneritore, a questo punto e a causa di tali NON-scelte politiche, potrebbe comportare un consistente aumento della Tari.
Ma i numeri che verranno fuori da Aamps non dovranno essere visti in modo asettico come la causa “tecnica” del mancato rispetto degli impegni presi da Salvetti con i cittadini, ma piuttosto come la conseguenza di una politica ambientale solo di facciata che ci lascerà probabilmente un inceneritore acceso ancora per chissà quanti anni ancora”.
“Come Gruppo Movimento 5 Stelle Livorno – conclude la nota – abbiamo presentato una interpellanza a marzo su questi temi: un atto che giace ancora senza risposte nei cassetti della commissione ambiente.
In questo caso- sappiatelo- sarà colpa dei “cittadini incivili”. Non certo di Salvetti & co. Semmai, alle bruttissime, si potrà sempre rispolverare pure l’antico adagio #colpadinogarin”.
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