Sovraffollamento nel padiglione di alta sicurezza nel carcere di Livorno. Questa la motivazione che ha spinto il garante regionale dei diritti dei detenuti Franco Corleone, a visitare questa mattina Le Sughere, sollecitato dai molti reclami ricevuti sulle critiche condizioni di vita nel penitenziario. “Il clima è peggiorato – ha detto Corleone – molti detenuti fanno resistenza passiva e la situazione può diventare pericolosa”. La fotografia descritta dal Garante presenta nel padiglione di alta sicurezza “117 carcerati, dei quali 30 ergastolani di lunga durata, invece di 99. Un terzo delle celle da due detenuti, ne ospita tre”. Il reparto di media sicurezza, ha spiegato il Garante, ospita 112 carcerati. Tra le criticità evidenziate il mancato funzionamento della cucina, “ancora da collaudare”, l’assenza di spazi fuori dalle celle come “locali per lo studio e la socialità” e la “mancanza di educatori nel padiglione”, con la conseguente “assenza di permessi”. “I lavori per la ristrutturazione dei due padiglioni – ha aggiunto Corleone – non sono ancora partiti e, inoltre, il carcere alla Gorgona dipende da Livorno, la direzione è la stessa”. In seguito agli eventi alluvionali verificatisi a Livorno, il 9 e 10 settembre, anche il carcere ha subito danni che hanno causato disagi alla popolazione carceraria. “C’è stato – ha detto il Garante – un problema di allagamento nei sotterranei che ha mandato in tilt i quadri elettrici e bagnato tutti gli indumenti invernali dei detenuti”. Al termine della visita, Corleone si è impegnato a investire delle problematiche il nuovo provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria Antonio Fullone e il presidente del Tribunale di sorveglianza Marcello Bortolato.
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