E’ intervenuto in diretta tv l’ex amministratore delegato del Livorno calcio Roberto Spinelli. Dalle frequenze di Telecentro2, nel corso del programma “senza sconti” il figlio dell’ex presidente amaranto ha fatto il punto sulla situazione cessione società ed ha replicato alle accuse del presidente Giorgio Heller intervenuto martedi scorso anch’egli ai microfoni dell’emittente toscana:
“L’imprenditore Franco Favilla sponsorizzato da Giorgio Heller come già accaduto con Carrano, si è dimostrato un bluff – esordisce Spinelli – la sua proposta, se così la possiamo chiamare, non fa riferimento a nessuna offerta economica. Siamo stanchi di certi teatrini.
Quella presentata dal gruppo indiano invece, propone 1,5 milioni di euro se il Livorno rimane in C , e 1 milione in caso di retrocessione. Tuttavia è correlata da una lunga serie di clausole cervellotiche che la rende inaccettabile.
L’ipotesi più plausibile al momento è la proposta di circa 1,5 milioni di euro formulata dall’imprenditore serbo Zoran Popovic. L’ex presidente del Partizan si è mostrato da subito interessato alla società amaranto, si è recato a far visita alla squadra, domenica scorsa al “Picchi” e in settimana è andato a visionare i terreni di Fauglia, sito dove dovrebbero sorgere i campi di allenamento. Si è mostrato determinato, ci auguriamo che vada in porto questa trattativa. La mia famiglia è stanca e non è ben voluta dai tifosi, vogliamo passare la mano. D’altronde sono anni che i media locali ci dipingono come i nemici più acerrimi del Livorno, quando in 21 anni di gestione abbiamo investito fior di milioni e dato l’anima per questa società”.
Riguardo alle parole del presidente Heller: “Non è assolutamente vero che il Livorno calcio si trovi in una situazione debitoria come descritta. I bilanci sono pubblici e consultabili, ci sono voci negative ed altre attive, perché prendere in considerazione solo quelle passive, anche voi giornalisti prima di diffondere certe notizie sarebbe meglio che vi documentaste. I conti sono trasparenti, Heller rilascia certe affermazioni perché ha un preciso intento quello di rimanere più possibile in carica, ma deve stare attento a quel che dice, perché potrebbe risponderne in altra sede”.
Sul fallimento della gestione: “Non ci esimiamo da colpe, pensavamo di aver ceduto ad un gruppo di imprenditori che potesse portare avanti tranquillamente la società, invece si è rivelato un fallimento, soci come Mauro Ferretti ma soprattutto come Rosettano Navarra sono stati deleteri. Quest’ultimo, che voleva fare il presidente, addirittura si è opposto a banca Cerea, l’istituto di credito che doveva emettere la fideiussione necessaria per acquistare giocatori, e nel contempo ha smantellato la squadra facendoci restare senza giocatori e senza fideiussione, lasciando il Livorno in condizione di non poter operare sul mercato. Dopo ciò ha abbandonato la nave lasciandoci alla deriva”.
Sugli stipendi: “Gli stipendi sono stati regolarmente pagati, mio padre viene chiamato in causa solo in queste occasioni. Vedete, se come dite voi noi rimaniamo in società per coprire malefatte delle gestioni scorse dove io ero amministratore delegato, non avrebbe senso tirare fuori soldi in questa stagione, al contrario mio padre avrebbe dovuto coprire eventuali posizioni debitorie del pregresso. Non abbiamo niente da temere, le nostre gestioni sono state chiare e trasparenti, io non ho mai intascato un euro dalla società Livorno calcio. Purtroppo veniamo spesso diffamati da giornalisti di una certa stampa, con i quali avrei piacere di confrontarmi in una diretta televisiva”.
1 Comment
oliviero.francesco
28 Aprile 2021 at 20:29genovesi mariuoli e face diulo sponsorizzati da certe testate televisivwe locali cogmail.commplicivergognosi@