Monsignor Paolo Razzauti rettore del seminario cittadino appresa la notizia del suicidio del 15enne livornese (giù dal 26esimo piano del grattacielo di Piazza Matteotti), ha lanciato un appello sul proprio frofilio facebook a giovani e famiglie.
“Ho letto che un ragazzo di 15 anni si è buttato giù da un palazzo in zona Cappuccini-Fabbricotti. Non vorrei fosse uno dei tanti giovani spinti ad uccidersi con il “Blue Whale”, “gioco ” e certo invito demenziale.
Ma qualunque sia il motivo questa morte ci deve far riflettere sul livello di educazione che diamo ai nostri giovani, sulla ormai “non-comunicazione”, sulla libertà concessa o presa, su una vita vissuta più da “sballati” che da persone serie.
Questo è frutto di uno stile di vita che non possiamo, non dobbiamo più accettare.
Ridiamo valore alla vita e non alla morte, ritroviamo le strade ed i luoghi del dialogo e del confronto sereno, facciamo comprendere ai nostri ragazzi che debbono fare scelte di vita impegnata o non bighellonata.
E soprattutto permettetemi: riuniamo le famiglie, viviamo da famiglie, parliamo in famiglia….un po’ di tempo in meno alla televisione, al computer, al cellulare e riprendiamo a parlare, ad abbracciare, a coccolare i nostri figli e figlie.
Genitori abbiate il coraggio di passare un po’ di tempo con loro.
Come prete mi sento colpito nelle mie responsabilità: ho lavorato tanto con i giovani e le ragazze di diverse età, oggi non ne ho più grandi possibilità sia per l’età che per il servizio che faccio. Ma con gli undici seminaristi con i quali condivido un cammino di accompagnamento, da oggi più di ieri, dirò che debbono costruire a fondo la loro umanità, il loro essere uomini, altrimenti qualsiasi cosa faranno saranno soltanto “canne sbattute dal vento del momento”
Alle mie parole unisco il ricordo nella preghiera per questo ragazzo e per l’altro morto Sabato scorso.
Ai giovani mi permetto di fare un invito “aggredite la vita” e non fatevi condizionare o soggiogare. Ne vale la pena.”
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