In risposta alle lamentele esternate dai familiari di un 91enne lasciato per 26 ore su una barella del pronto soccorso, l’Azienda USL Toscana nord ovest tiene a precisare che, seppure in una situazione di confort ridotto rispetto a una tradizionale stanza di degenza, il paziente ha ricevuto assistenza sanitaria e clinica completa all’interno della struttura fino al momento del suo arrivo in reparto.
Durante la sua permanenza in Pronto Soccorso il paziente è stato assistito al meglio e con un monitoraggio costante, come dimostrano le quattro visite mediche effettuate, l’esecuzione di altrettanti prelievi, di esami radiologici, la doppia somministrazione della terapia e l’assistenza infermieristica continua.
Detto questo, il ricovero è avvenuto sicuramente in tempi più lunghi rispetto al normale percorso garantito in ospedale e per questo motivo la Direzione Aziendale ha disposto un approfondimento con tutti i professionisti interessati, dal momento che la prolungata permanenza in Pronto Soccorso è stata anche conseguenza della scelta di aspettare un posto nella Medicina interna, mentre altri posti letto potevano essere disponibili nell’ambito del padiglione.
È comunque importante ricordare che il giorno sabato 14 ottobre il Pronto Soccorso di Livorno ha gestito 193 pazienti fra i quali 5 codici rossi, quindi persone in imminente pericolo di vita, disponendo 28 ricoveri in vari reparti.
L’Azienda USL Toscana nord ovest assicura comunque la piena disponibilità a chiarire quanto accaduto mettendo a disposizione dei familiari il personale dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico. Tiene inoltre a precisare che il tempo impiegato per formulare questa risposta è stato utilizzato proprio per approfondire al meglio quanto accaduto e non è in alcun modo attribuibile alla mancata volontà di affrontare o commentare l’episodio.
L’Azienda USL si scusa, infine, per i disagi sofferti dal paziente seppur nella consapevolezza di aver garantito un’offerta sanitaria appropriata grazie al corretto trattamento della patologia presentata, al ricovero nel reparto più adeguato e alla dimissione in sicurezza avvenuta nei giorni successivi.
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