Riprendiamo il caso delle maleodoranze avvertite a Livorno lo scorso 18 novembre 2016 per riportare informazioni sugli accertamenti ed approfondimenti svolti dal Dipartimento ARPAT di Livorno dietro richiesta dell’Amministrazione comunale.
Ricordiamo che, a seguito di numerose segnalazioni pervenute per un “forte odore di gas” avvertito principalmente nei quartieri nord e centrali della città, la mattina del 18 novembre gli operatori del Dipartimento di Livorno si erano immediatamente attivati con sopralluoghi nelle zone interessate dal fenomeno della maleodoranza ed in particolare nella zona nord della città e presso l’impianto della Raffineria Eni a Stagno.
Successivamente, le indagini svolte dall’Agenzia per interpretare il fenomeno hanno riguardato: la valutazione dei dati orari di qualità dell’aria per quanto attiene gli inquinanti primari (monossido di carbonio, monossido di azoto, biossido di zolfo, benzene) registrati dalla centraline della rete regionale collocate in Via La Pira, in Viale Carducci e in Piazza Cappiello a Livorno; le ricostruzioni del percorso degli inquinanti, partendo dai vari punti segnalati dai cittadini per individuare le probabili sorgenti; la ricostruzione delle traiettorie viene effettuata utilizzando un metodo già applicato in precedenza, con esito positivo, per altri episodi di maleodoranze; sopralluoghi presso gli insediamenti potenziali sorgenti di cattivi odori, individuate con il metodo di cui sopra; accertamenti sulla Raffineria ENI a Stagno – Collesalvetti.
Dai riscontri effettuati su questi aspetti, non è stato possibile individuare con certezza la sorgente causa delle maleodoranze del 18 novembre; gli episodi segnalati possono essere stati determinati da sorgenti diverse, come emerso dalle ricostruzioni. Gli accertamenti svolti hanno escluso come sorgenti causa del fenomeno gli impianti Costiero Gas e ASA, mentre per quanto riguarda la raffineria ENI l’attività di controllo deve ancora terminare.
Un’ipotesi da non trascurare è quella che le particolari condizioni meteorologiche della mattina abbiano consentito il sovrapporsi degli effetti di più sorgenti, andando ad incrementare notevolmente i valori di fondo sul territorio e con essi la percezione olfattiva.
L’intensità della velocità del vento nel lasso temporale delle segnalazioni (avvenute in particolare nella prima mattina), è stata infatti molto debole con valori ricompresi fra 0,5 e 1 m/sec stimati a livello del suolo, quindi con bassa capacità di dispersione degli inquinanti e con una provenienza prevalente dai settori NE.
Tale situazione risulta compatibile con lo spostamento, nelle prime ore del mattino, di masse di aria provenienti dall’area industriale e da quella artigianale verso la città di Livorno.
(Comunicato a cura di ARPAT)
Per approfondimenti sui vari settori di indagine svolti dal Dipartimento ARPAT di Livorno: www.arpat.toscana.it/notizie/arpatnews/2017/050-17/maleodoranze-a-livorno
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