I nostri mari contengono delle microplastiche, minuscole sostanze che si trovano in cosmetici, dentifrici e saponi. Le microplastiche sono indistruttibili e confluiscono in mare attraverso gli scarichi, dove poi le specie marine se ne cibano, in un contesto senza difese che riguarda tutta la catena alimentare, fino all’essere umano.
Uno splendido esemplare di tartaruga Caretta Caretta è stato salvato a largo dell’isola di Capraia. La tartaruga era rimasta impigliata in una rete, per fortuna è stata avvistata in tempo da alcuni diportisti, altrimenti sarebbe sicuramente morta.
Recenti rilevamenti hanno prodotto risultati preoccupanti, analizzando le viscere delle tartarughe marine (caretta caretta) e dei cormorani presenti sulle nostre coste e sulle isole livornesi (marangoni dal ciuffo). Le tartarughe come i marangoni si nutrono di pesci, che a loro volta spesso sono “portatori” di microplastiche ingerite con il plancton.
Da rilevare anche una buona notizia: gli avvistamenti dei diportisti stanno confermando che le tartarughe marine non sono scomparse dai nostri mari, come purtroppo è accaduto per la rarissima foca monaca. Anche i pescatori professionisti assicurano che non è raro trovare impigliate nelle loro reti esemplari di caretta. Ciò è la prova che malgrado le microplastiche il nostro mare è ancora vivo.
Meno vulnerabili delle tartarughe, i marangoni dal ciuffo, che popolano sia le scogliere livornesi, sia le isole provinciali.
Un invito a tutti i frequentatori del litorale a tutelare il mare e l’ambiente che lo circonda.
Lascia un commento