Arrivati alla quindicesima puntata ci sembra doveroso ricordare il motivo di questa ‘serie’: raccogliere gli spunti più interessanti di trasmissioni tv, online o articoli su giornali od internet per chi non può per motivi di tempo vedersele/leggerli tutti. Praticamente un riassunto e per tale motivo vengono nominate le fonti, magari con qualche commento.
Su Telecentro2 è andato in onda Livorno Anno Zero, economia del calcio e territorio dopo il Covid, con la partecipazione della redazione sportiva di Codice Rosso, testata online che si occupa anche di riflessioni sull’economia sportiva. Trasmissione a cadenza mensile che nella sua prima puntata ha evidenziato gli attuali problemi: 1- Invecchiamento del pubblico, attualmente solo televisivo, 2- Economia del fallimento, in parole povere ci si guadagna a far fallire le società calcistiche. Prima del Covid le società andavano avanti con pay per view, abbonamenti, merchandising e mercato calciatori, oggi grazie all’esplosione dei multi media che fanno conoscere anche giocatori di squadre minori non è più possibile trovare acquirenti in grado di spendere per ‘investimento’ su giocatori promettenti. E’ stato rimarcato poi come il nuovo governo Draghi oltre ad aver abolito il ministero dello sport non preveda alcun fondo per la ristrutturazione degli stadi. I tifosi interessati a capire le intenzioni di una società basta che guardino come si muove rispetto al settore giovanile. L’esempio è quello del Cittadella che spendendo sempre la metà del Livorno resta in B da anni, coi propri tecnici del settore giovanile che vanno a fare degli stage a Barcellona! Segnalata poi la dicotomia tra la rigidità delle regole dure verso alcuni (tifosi) e permissive verso altri (dirigenti ultra falliti). Cos’è l’Economia del Fallimento (EF)?: utilizzare flussi di cassa, rinviare i pagamenti, far passare come lecite operazioni illecite (lavanderia); difficile dire quali si applichino al Livorno ma tale EF rischia di essere traghettata anche nel dopo Covid. Si è poi sottolineato il ‘dramma’ della retrocessione tra i dilettanti che azzererà completamente la società, al di là dei contratti professionistici dei giocatori attuali, soprattutto per il settore giovanile che diverrà secondo a quelli di altre strutture attuali (Picchi, Pro Livorno). Trasmissione non banale che ha avuto il pregio di informare, senza bisogno di ripetere ovvietà, ma portando elementi chiari di discussione.
Nel consueto dopo partita di Amaranta evidenziata la mancanza di malizia da parte di Amelia nel non inserire un difensore nel finale (Deverlan). Nella trasmissione di mercoledì per ciò che riguarda le trattative di vendita della società è stato detto che tutto è fermo a causa del lutto che ha colpito Spinelli per la perdita della moglie. Secondo le opinioni ascoltate comunque o il Livorno sarà del sor Favilla o resterà con l’attuale proprietà. Il nodo ovviamente sono i debiti che secondo chi propone l’acquisto dovrebbero essere saldati da chi li ha fatti, cosa che ovviamente non sembra essere accettata dagli attuali proprietari; la soluzione potrebbe essere ‘far cuocere a fuoco lento’ la situazione, lasciando che gli attuali soci paghino le scadenze fiscali (che più di tanto non possono essere prorogate) per riparlarne poi. Cosa che ovviamente si scontra con le esigenze di pronta rinascita del Livorno calcio. Secondo un articolo pubblicato sul portale di Amaranta a firma P.Verner, appena possibile Spinelli dovrebbe accettare la proposta del sor Favilla, pagare i debiti erariali, magari spalmandoli in 74 rate (?) e farsi da parte per essere “ricordato con affetto dalla maggioranza dei tifosi amaranto”. Il problema è che tutto è stato proprio messo su per evitare di pagarli, altrimenti avrebbe accettato l’offerta simile di Navarra. Purtoppo non è possibile sapere in cosa l’offerta Favilla differisca da quella che fece Navarra.
Conferma dell’Assemblea dei Soci del 24 per l’aumento di capitale da 1 milione e, magari, decidere cosa rispondere alle offerte pervenute.
E’ intanto apparsa sul Tirreno una lettera aperta dell’On. Susini al Presidente Heller nella quale in sostanza si chiede trasparenza sulla proposta del sor Favilla e sulle altre trattative, intitolata (dal giornale) “Via tutti da questa società, il prossimo anno non vi vogliamo qui”. Nella trasmissione Baldi e Fieri di Granducato è stato contestato il pagamento della ‘luce’ dello stadio a spese dei contribuenti livornesi; purtroppo c’è ancora chi crede sia possibile un ripescaggio, vista la penalizzazione la cosa è impossibile.
Nella trasmissione Avanti Livorno si sono poi evidenziate le ‘due anime’ del tifo amaranto: contestatori e difensori contrapposti vivacemente, senza essere troppo politically correct. In Senza Sconti conferma dall’avv. Boirivant della richiesta di LP alla società amaranto ma, a parte Spinelli e Navarra, nessun altro socio ha dato l’assenso e senza l’ok della maggioranza non si ricevono i documenti richiesti (per ciò che concerne i bilanci quelli delle società di capitale sono pubblici). Pare che anche il Gruppo Maurya non abbia ancora ricevuto i bilanci (ma l’assenso di tutti i soci si). Qualora non arrivasse risposta la richiesta avverrebbe ‘de visu’ in occasione della gara con la Pro Vercelli.Infine un articolo sul Tirreno evidenzia l’ok degli Spinelli e di Navarra a LP affinché riceva i documenti richiesti, resta ancora l’incognita degli altri soci, che verrà probabilmente sciolta nella prossima Assemblea dei Soci del 24-3. Intanto pare che la proposta del sor Favilla preveda la copertura di circa 1 milione e mezzo da parte di Spinelli e poi lui si accollerebbe il resto dei debiti, proprio come aveva detto Navarra a dicembre: situazione al momento bloccata.
Lascia un commento