L’ultima domenica di Giugno vede sul Tirreno un’intervista di Federico Lazzotti al sindaco Salvetti in cui lo stesso spiega la decisione di sfrattare l’AS Livorno dallo stadio, motivandola, oltre che per i mancati pagamenti, col fatto che nessun dirigente si è fatto sentire, nemmeno degnando di una risposta i solleciti dell’amministrazione comunale e ribadendo che non esiste margine per rivedere la squadra al Picchi con questa dirigenza. Un eventuale trasferimento a Cecina verrebbe visto come ulteriore schiaffo alla città ed alla tifoseria tutta. Il Comune, comunque, tratterà solo con chi comprerà la società amaranto.
In un trafiletto viene poi detto che “esiste ancora un minimo di vita nella valle della disperazione amaranto” dovuto al fatto che il Gruppo Maurya ha emesso una nota ufficiale in cui si sottolinea che ha ancora interesse all’acquisto della società, esistono però due condizioni: 1) che l’attuale proprietà dia il consenso alla due diligence in tempi brevi e 2) che la stessa dia esito positivo. Come spiegato da Gherlone qualche giorno fa “è tutto legato a chi si accolla i debiti”.
Va chiarita ora una cosa che non pare sia stata ben recepita da tutti, ad ascoltare le poche trasmissioni sul caso: il motivo per cui il Gruppo Maurya chiede che sia completato l’invio dei documenti mancanti per fare una due diligence completa e definitiva è stato evidenziato da quanto ‘svelato’ da Heller recentemente: l’addetto stampa ha fatto causa all’AS Livorno per 500.000 E e la prima udienza davanti al giudice del lavoro è andata a suo favore. Domanda: chi può escludere ci siano altre cause simili per ognuno degli altri dipendenti? Ecco la necessità di verificare che gli stessi non debbano ricevere niente dalla società comparando i pagamenti ricevuti con quanto previsto dai vari contratti. Non dovrebbe essere difficile da capire. C’è comunque un altro modo di procedere per sveltire le cose: concordare che qualora saltasse fuori un altro debito del genere in futuro esso sarebbe a pieno carico dell’attuale proprietà. Ma pare che non sia questa l’intenzione ed ecco spiegato lo stop con Tisone & Co.
La conferma di quanto sopra viene da un intervento di Gianni Palumbo nella chat di Urban Livorno che quantifica in almeno 6 milioni il debito dell’AS Livorno, debito in continua crescita perché ci sono 10 (dieci) decreti ingiuntivi derivati da cause di lavoro intentate, ribadendo che in cassa non c’è niente. Poi ci saranno le richieste economiche dei vari personaggi che nel tempo sono stati inseriti nello staff amaranto (Verdolini, Agostinelli, Mariani, Heller, Aimo, i due di Ischia nominati da Carrano) che scatteranno al cambio di proprietà.
Ennesima puntata di amaranto weekly dove, inutilmente, si è cercato di dare una logica ad una situazione in cui ce n’è poca. Chiariamo ora un punto, l’equazione è la seguente:
Spinelli si è costruito dal nulla un impero economico, dunque è persona scaltra, capace, se agisce così ci sarà un motivo oltre al suo tornaconto personale, un piano diabolico escogitato dal ‘mago dei trasporti portuali genovese’.
Arrivati a questo punto, risulta chiaro che il ‘piano diabolico’ è fallito, non ci sono vie d’uscita: o paga lui per evitare il fallimento ed i conseguenti problemi o fallisce. Ed allora l’equazione va rivista: non sarà che per costruire l’impero economico ci sia stato l’intervento fattivo di qualcuno che abbia aiutato la sua nascita, perché il ‘mago dei trasporti portuali’ in realtà è un pasticcione, come ha ampiamente dimostrato quando ha agito da solo in ambito calcistico?
Martedì 29 Giugno altra intervista a Spinelli sul Tirreno ad opera di G.Corsi nella quale si afferma che “i piemontesi stanno lavorando per restare per 4 anni, perché a loro il giocattolo piace…” continuando poi rendendo noto che lui non parteciperà più a nessuna assemblea e che se il Livorno andasse in liquidazione o fallisse lui ha la coscienza a posto. Le colpe sono di Navarra, Carrano, Heller, Aimo. Lui comunque soldi non ne metterà più, al massimo farà lo sponsor per 1 anno o 2 ed è disposto a ricomprare Fauglia per 400,000 E.
Va poi segnalata la nascita di un nuovo sito informativo sulla situazione amaranto chiamato Alè Livorno, curato dai tifosi che hanno il forum dello stesso nome. Primo articolo La Situazione dell’AS Livorno Calcio a fine Giugno 2021 dove si esamina punto per punto la situazione economica societaria comparandola alle assurde richieste avanzate: morale, non c’è intenzione di vendere.
Mercoledì 30 Giugno sul Tirreno altro articolo con intervista a Gherlone: “I Piemontesi Vogliono il 100%. Se Spinelli ci aiuta prendiamo tutto noi. Ci sentiamo pronti a fare una D di vertice. Il debito con l’erario? Lo paghiamo in 72 rate.”
Viene detto che alle 13 ci sarà un incontro determinante tra i piemontesi ed i commercialisti e legali di Spinelli, una riunione preparativa in vista dell’Assemblea dei Soci del 2 Luglio. Due gli scenari previsti: 1- azzeramento del capitale sociale con Spinelli che rinuncia al credito di 516.000 E e possibilità per chi partecipa all’aumento di capitale di prendersi il 100% o 2- sterilizzazione del capitale sociale per 5 anni. Per la prima opzione servono 1.460.000 E che andrebbero messi in parte da Spinelli (convertendo a capitale i 516.000 e già messi) ed in parte dai piemontesi (non tutti i 943.000 E però). Chiaro che se Spinelli non sarà d’accordo o non si presenterà all’Assemblea salterà tutto di nuovo.
Ma una domanda sul fatto che sono stati sfrattati dallo stadio era troppo audace?
In un altro trafiletto si evidenzia la fine della pazienza dei tifosi amaranto che minacciano di andare a Genova, 25 E il prezzo in treno di andata e ritorno, per protestare.
Giovedì altro articolo con intervista del Tirreno a firma Federico Lazzotti dove Spinelli chiede ai piemontesi di fare una proposta concreta; finora solo parole. Surreale una battuta di Spinelli: “Le biciclette le porta via il vento…mentre i soldi vanno in banca” che dimostra quanto sia …diciamo poco in sintonia al momento.
E arriva il famoso venerdì 2 Luglio, l’ennesimo D-Day amaranto, il giorno delle decisioni: tutto rimandato al 9 Luglio, in perfetto stile Spinelli, cioè alla seconda convocazione dell’Assemblea dei Soci.
Il Tirreno titola: Spinelli-Piemontesi accordo vicino e nella partita sta rientrando Tisone dove viene preannunciato che “Mancano solo le ultime limature per un’operazione che estrometterà Navarra e Ferretti. Quest’ultimo pare vicino all’acquisto del Rieti col procuratore Zavaglia. Pare che Tisone potrebbe poi fare un’offerta ai piemontesi per prendersi una parte o tutto il 100% della società una volta che questi ultimi saranno padroni della stessa al 100%. Piuttosto complicata la vicenda, non è chiaro che succede ai debiti attuali (tipo lo Stadio), non potranno certo aspettare 5 anni per pagarli. Intanto il termine ultimo per l’iscrizione della squadra è il 22 Luglio alle 18 e non è spostabile.
Secondo LivornoLive invece tra le ipotesi c’è anche che Spinelli, in caso di mancato accordo coi piemontesi, il 9 Luglio si riprenda il 100% per rivenderlo poi lui al miglior offerente.
Intanto un’altra prova dell’incapacità gestionale della banda tutta: Haoudi reclutato dal Frosinone in Serie B, ovviamente da svincolato.
Sabato sul Tirreno altro articolo che spara nel titolo: L’aiuto di Spinelli ai piemontesi è arrivato: ”Ho rinunciato al credito di mezzo milione”. L’obiettivo di chiusura dell’operazione è ora slittato al 7 Luglio, 2 giorni prima della seconda convocazione dell’Assemblea dei Soci che dunque dovrebbe essere composta da soli ‘sabaudi’ e conseguente sparizione di Navarra e Ferretti che hanno investito rispettivamente 210.000 E il primo e 170.000 E il secondo, sempre più vicino al Rieti. Ora i piemontesi dovranno versare 943.000 E invece di 1.450.000 E. Come conseguenza Spinelli si tira definitivamente fuori, resta da vedere se verranno trovati questi soldi che poi non basteranno certo: c’è da saldare il debito col Comune, senza stadio non ci si iscrive, fare una squadra, saldare i fornitori ecc. Intanto né Tisone né Maurya pare abbiano intenzione di unirsi ai sabaudi: o tutto o niente è il motto che li accomuna.
Resta comunque un orizzonte a dir poco nuvoloso, chi dice che saldato il debito col Comune lo stadio venga ridato a queste stesse persone? Ma anche se avvenisse, non ci vorrà un’altra fideiussione? E il mercato chi lo fa? Mancano Dirigenti Sportivi, Allenatori, Giocatori…tutti argomenti non presi in considerazione. Stiamo parlando di tirare fuori 1.500.000 di E in un mese e di convincere professionisti (anche se chiamati dilettanti) a venire a Livorno, società senza asset, sede ecc.
Ma, parafrasando la battuta finale di un famoso film, domani è un altro giorno, si vedrà…
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