Ha aperto il gas per suicidarsi, poi quando ormai l’abitazione al quarto piano di un palazzo nel quartiere di Shangai era satura, il ripensamento e la richiesta di aiuto alla polizia. Terrore per le 20 famiglie residenti nel condominio che sarebbero potute rimanere coinvolte nell’esplosione. Una notte da incubo quella trascorsa tra sabato 13 e domenica 14 luglio, a Shangai, dove un uomo di 46 anni, in preda alla disperazione e con non pochi problemi di varia natura, ha messo a rischio la vita di almeno una cinquantina di persone. Una tragedia sfiorata, risolta dal tempestivo intervento della squadra volante della polizia, coordinata dal dirigente dell’ufficio di prevenzione generale e soccorso pubblico, Claudio Cappelli.
Gli agenti, una volta giunti sul posto, hanno intimato ai residenti di evacuare le abitazioni, mentre la sovrintendente capo Valeria Norfini, si apprestava ad instaurare un rapporto diretto con l’uomo chiusosi in casa. Le intenzioni dell’uomo, scritte anche su un biglietto lasciato sotto la porta erano quelle del suicidio, ma l’abilità della sovrintende capo Norfini, da 30 anni sulle volanti, è stata tale che il 46enne è tornato sui suoi passi ed ha ha aperto la porta di casa. Una volta all’interno, l’agente si è preoccupata di chiudere la bombola del gas e ad aprire le finestre, scongiurando così la tragedia.
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