L’Amministrazione Comunale riapre i cancelli delle Acque della Salute, meglio conosciute come Terme del Corallo, il grande complesso monumentale in stile liberty collocato alle porte della città.
Le riapre grazie anche a due associazioni culturali cittadine (Reset e Terme del Corallo onlus) desiderose di mettersi all’opera per il recupero e la progressiva fruizione di questo vero gioiello architettonico, chiuso da anni.
Le iniziative in programma sono state presentate nel corso di una conferenza stampa, allestita all’interno dello stesso complesso, proprio con l’intento di accendere i riflettori su questo affascinante monumento di cui la città vuole riappropriarsi.
Il primo intervento di prossima attuazione sarà la pulizia di tutte le parti a verde che circondano i padiglioni di cui il complesso termale è costituito. Saranno dunque gli stessi cittadini livornesi, guidati dalle associazioni culturali, attraverso una mobilitazione civica dal basso, a liberare la struttura dal verde invasivo che nasconde le bellezze architettoniche del complesso ed impedisce la fruibilità del parco. Questo grazie al protocollo siglato tra il Comune e le associazioni che con 60 volontari si armeranno di tagliaerbe, rastrelli, sacchi dell’immondizia e inizieranno a ripulire il giardino che circonda l’ex stabilimento delle Acque della Salute, costruito a partire dal 1903 sulla base di un progetto dell’architetto Angiolo Badaloni.
“Si tratta di un primo importante passo verso un grande percorso – commenta l’assessore all’Urbanistica e ai Lavori Pubblici Alessandro Aurigi, riferendosi a questo primo step di intervento – a cui auspico ne seguiranno molti altri, così da innescare un meccanismo virtuoso volto al progressivo recupero di questo capolavoro della nostra città, chiuso oramai da troppi anni. Il nostro primo obiettivo – sottolinea l’assessore – è quello di restituire il più presto possibile questo luogo meraviglioso ai livornesi. Non possiamo fare fronte da soli a questa sfida, perché richiederebbe un impegno economico che le casse del Comune non possono sostenere. Ma siamo orgogliosi del fatto che un gruppo di cittadini abbia deciso di rimboccarsi le maniche per dare un contributo fondamentale al nostro progetto di recupero delle Terme del Corallo”.
Ed infatti, ai lavori di pulizia del verde, seguirà l’organizzazione di visite guidate all’interno del parco delle Terme per conoscerne storia e bellezze.
“Il ricavato dei percorsi guidati sarà finalizzato al recupero conservativo del complesso – tiene ancora a precisare l’assessore – ed in particolare in primis al recupero del Padiglione della Mescita, una delle sale più belle dove restano ancora evidenti gli elementi architettonici e decorativi tipici dello stile Liberty. Qui, un domani, si potranno organizzare eventi culturali e procedere gradualmente alla fruizione dei locali da parte di tutti i cittadini”.
Passo dopo passo l’intento dell’Amministrazione Comunale è dunque quello di favorire ed accompagnare azioni di cittadinanza attiva finalizzate al recupero del complesso.
“Aprire oggi i cancelli delle Terme – aggiunge l’assessore – significa aprire i cancelli alla città e ai futuri progetti di riqualificazione; a chi vuole intervenire fattivamente impiegando magari il proprio tempo libero a servizio di un bene comune ma anche a chi si limita ad una semplice visita, contribuendo comunque, anche in questo modo, a salvare un vero gioiello dei livornesi e a divulgarne bellezza, prestigio e potenzialità di rinascita”. Segui il VIDEO
Scheda storica
Il complesso delle Terme della Salute, la cui costruzione iniziò nel 1903 su progetto dell’ing. Angiolo Badaloni, fu inaugurato il 31 luglio 1904. La struttura ebbe subito un notevole successo, incrementando la fama turistica della città, all’epoca all’avanguardia in Europa per le villeggiature legate ai bagni di mare. Il grande stabilimento, in stile liberty, costituito da un padiglione principale, collegato agli adiacenti fabbricati da un porticato e da altre piccole costruzioni sparse nel grande parco, fu attivo fino alla vigilia della seconda guerra mondiale. Il progetto delle opere a verde è attribuibile a un giardiniere che in quel periodo lavora per il Comune di Livorno, Pietro Paoletti il quale è anche l’esecutore materiale della sua realizzazione.
L’area rimane di proprietà comunale fino al 1919, quando è acquistata dalla famiglia Chayes, industriali livornesi del corallo. Negli anni ’40, lo stabilimento viene chiuso per parziale esaurimento del bacino idrico. Dopo la guerra il complesso è ceduto alla Società “Corallo Acque della Salute” che lo converte all’uso industriale, imbottigliandovi bibite ed acque minerali. In seguito diviene proprietà della Coca-Cola che produce bevande fin quando la falda non risulta inquinata. Nel 1968 un incendio devasta il grande padiglione, che da qualche tempo è stato trasformato in sala da ballo; infine nel 1982, la costruzione del cavalcaferrovia ne oscura il grande prospetto liberty, determinando il definitivo abbandono del complesso. Le aree sul retro dell’edificio principale sono usate, fino a tutti gli anni ’90, come zona di deposito e stoccaggio. Nel 2005 un pool di costruttori livornesi acquista l’area e presenta un piano di trasformazione urbana che prevede la realizzazione di 6 stabili per civile abitazione nella parte nord del complesso con l’impegno a cedere all’Amministrazione Comunale gli edifici monumentali dell’ex-stabilimento termale, insieme ad un contributo economico per i primi interventi di messa in sicurezza delle costruzioni e del parco.
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