Incontriamo Sergio Nieri, corrispondente del Tg News di Telecentro2 e osservatore non convenzionale di quello che passa dalle parti di Palazzo del Municipio e non solo.Allora Sergio,ti sei fatto un’idea definitiva sul voto del 26 maggio?
In politica non c’è mai nulla di definitivo. Si possono individuare solo tendenze. In ogni caso quel voto, cui sono mancati quasi tremila elettori rispetto alla consultazione del 2014, ha sostanzialmente confermato il quadro tetrapolare già conosciuto, con 5 Stelle e Bl-Pap a presidiare comunque una significativa quota di consenso.
Il sistema elettorale maggioritario a doppio turno valorizza poi il confronto tra i poli piu’ forti in termini di voti validi raccolti, ma da qui a parlare di “nuovo bipolarismo” fra Pd e Lega, come ho letto sul Tirreno, ce ne corre. Aggiungo che il sistema ipermaggioritario puo’ aiutare a vincere, ma poi l’azione di governo è cosa complessa che non si nutre di soli numeri. Lo ha dimostrato anche l’esperienza Nogarin.
Eppure,Romiti e Salvetti, gli sfidanti al ballottaggio, evocano atmosfere già vissute qui a Livorno. Lo scontro è fra Destra e Sinistra, per gli altri non ce n’è “pane secco”.
Certamente si, ma solo in parte. Commetterebbe un errore di valutazione Salvetti se pensasse di riorganizzare intorno al suo rassemblement di democratici una sorta di diga antifascista.
Sbaglierebbe Romiti a inseguire la percezione che alcuni suoi avversari hanno del suo “polo”, evocando lo spettro di una piovra comunista che annulla le libertà democratiche.
In fondo poi il differenziale fra le due “alleanze” è di soli 6600 cittadini, nulla a che vedere con le distanze siderali che separavano l’Ulivo-Unione con il Polo delle libertà di berlusconiana memoria. Altri tempi.
Ma insomma, ritieni che il risultato sia scontato o ci sono margini di incertezza?
Io ho un’idea di come finirà, ma non faccio previsioni. Di una cosa pero’ sono certo. Il numero delle persone che decideranno senza dichiarare platealmente la propria appartenenza aumenterà, e ingrosserà le file di quell’elettorato liquido che anche a Livorno si è espanso nelle drammatiche incertezze della crisi. Allo stesso modo, crescerà a tutti i livelli la “voglia pazza” di astenersi e di andarsene al mare.
Chiunque vinca, a Giunta insediata, non dovrà indossare l’elmetto, ma cercare di interpretare una esigenza di cambiamento che non puo’ generare ulteriori diseguaglianze, pena il definitivo arretramento nell’astensione politica e nel privato. Lo Stato puo’ iniettare fiducia e sostenere la domanda, ma l’Ente Locale deve inventarsi qualcosa per mettere a sistema le proprie risorse e quelle che riceve.
Le quasi 5000 domande di reddito di cittadinanza fin qui pervenute all’Inps, unite alle altissime soglie di disoccupazione indennizzata presenti in città, stanno lì a dimostrarlo.
Deluso dall’esperienza di governo dei 5 stelle?
E’ stata una stagione di grande sofferenza per tutti che ha poi trovato nel voto “politico”una sorta di sanzione sociale. E’ vero,molti si fregano stupidamente le mani “perchè ce li siamo levati di torno”, ma non mi pare che i piu’ celebrati oppositori di Nogarin escano trionfalmente dal voto. Rimangono a galla i due esponenti di Futuro, ma solo perchè hanno utilizzato proficuamente il bricolage maggioritario di Salvetti.
Tra errori imperdonabili, emerge pero’ a mio giudizio il buon lavoro fatte sulle controllate e sulle partecipate in termini di risanamento finanziario e una certa cura dei manufatti storici e dei beni culturali. Restituiscono al nuovo sindaco una discreta prospettiva di futuro e soprattutto conti in ordine. Poi l’alluvione, con le sue tragiche conseguenze,ha certamente complicato il quadro mettendo in luce una evidente impreparazione rispetto ad un fenomeno di dimensioni inaudite. Mi auguro che la prossima sia la stagione della prevenzione e della riconciliazione cittadina su questi temi.
Non si può riorganizzare una macchina complessa come quella della Protezione Civile in un clima di reciproche ostilità. Al di là di quanto (prima o poi)stabiliranno gli organi di Giustizia sull’accaduto.
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