È stato ucciso la scorsa notte un esemplare di orso identificato con codice M91, in seguito al decreto di abbattimento firmato nella giornata di venerdi dal presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti. L’orso, che aveva seguito una persona ed era più volte entrato nei centri abitati, era classificato come “pericoloso”.
La notizia è stata confermata dalla Provincia autonoma di Trento.
Come chiarito dall’Ente, l’operazione è stata condotta “all’interno del territorio del Comune di Sporminore”, e si inserisce nell’ambito di quanto prevede la legge provinciale 9/2018 ai fini di “assicurare la tutela della sicurezza e dell’incolumità pubblica”.
La decisione, come chiarito sempre dalla Provincia, è stata presa “per scongiurare ‘l’evenienza del verificarsi di un evento di ancora maggiore gravità rispetto a quelli già registrati”. Sull’abbattimento dell’orso si era espresso positivamente anche l’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale.
Nel suo decreto, il presidente Fugatti aveva disposto che l’orso venisse “abbattuto” senza possibilità di cattura. Una volta avvistato, i forestali avrebbero quindi dovuto “procedere immediatamente all’uccisione”.
Il decreto era stato firmato, come chiarito dalla Provincia in un comunicato, per “scongiurare l’evenienza del verificarsi di un evento di ancora maggiore gravità rispetto a quelli già registrati prima di assumere la decisione di rimuovere l’orso”.
Nelle undici pagine del decreto viene nominato il rapporto del Servizio faunistico sulla attività dell’orso M91, a partire da quella che più aveva fatto scalpore: lo scorso 27 aprile aveva difatti seguito intenzionalmente per lungo tempo un escursionista.
Come chiarito dalla Provincia, l’abbattimento dell’orso M91 si è quindi reso necessario anche in base alle previsioni del Pacobace (Piano Interregionale per la Conservazione dell’Orso Bruno sulle Alpi Centro – Orientali).
“M91 infatti in primavera aveva seguito a lungo una persona – ha spiegato la Provincia di Trento– e, nel corso dell’autunno, era entrato ripetutamente in centri abitati o nelle immediate vicinanze di abitazioni. L’esemplare era stato classificato pericoloso ai sensi del Piano citato (fino al grado 16 su 18)”.
ASSOCIAZIONI ANIMALISTE
Protestano le associazioni animaliste territoriali, così come la presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente on. Michela Vittoria Brambilla, che dichiara: “Quanto avvenuto la scorsa notte è l’ennesima dimostrazione dell’ossessione dei politici trentini per gli orsi: per chi ama gli animali e passa la propria vita a difenderli e per la stragrande maggioranza degli italiani che è contraria alla loro uccisione tutto ciò è inaccettabile! Un plantigrado che non si era mai reso protagonista di azioni violente”.
“Ancora una volta come nei precedenti casi di M90 e KJ1 – aggiunge l’on. Brambilla – il presidente Maurizio Fugatti e la sua giunta hanno agito d’imperio, abbattendo M91 poche ore dopo l’emissione del decreto che lo condannava a morte, per impedire alle associazioni animaliste di presentare ricorso. Si tratta di una prassi inaccettabile che deve finire una volta per tutte! Come prima firmataria della legge Brambilla che, finalmente, punisce severamente chi maltratta, uccide, o fa del male agli animali ritengo del tutto inaccettabile che, in questi casi, siano proprio le istituzioni a dare il cattivo esempio: gli animali selvatici sono patrimonio indisponibile dello Stato e come tali vanno tutelati, non ammazzati! Tanto più che ci sono metodi incruenti per gestirli, come l’installazione di cassonetti anti-orso, la creazione di aree protette, corridoi faunistici e adeguata segnaletica: azioni che la Provincia di Trento, colpevolmente, non ha mai attuato adeguatamente! Con la nostra Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente procederemo con tutte le azioni possibili in sede giudiziaria”.
Le associazioni Leal, Leidaa e Oipa commentano: “La Provincia di Trento ha giustificato l’abbattimento sostenendo che M91 aveva mostrato comportamenti pericolosi, ma l’orso non ha mai mostrato aggressività. M91 era stato coinvolto in un incontro con un turista senza reagire in modo violento, nonostante le provocazioni. Interverremo nelle opportune sedi giudiziarie per dimostrare l’illegittimità del decreto con conseguente danno alla fauna selvatica e uccisione di un animale (protetto) non necessitata. M91 era un giovane orso di circa due anni, monitorato attraverso tecnologie come il radiocollare. La decisione di abbatterlo è stata presa a dispetto delle necessità di preservare la fauna selvatica e nella fattispecie rappresenta l’ennesima sfida da parte della Provincia a chi con serietà e professionalità tutela animali e ambiente”.
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