Dopo le parole di mons. Giusti sulle numerose case sfitte in città che a suo parere potrebbero essere messe a disposizione dei senza tetto, arriva critica la risposta di Unione Inquilini per voce della direzione locale (Daria Faggi e Paolo Cangemi):
“Peccato, ci avevamo creduto e vogliamo ancora credere alle parole del Vescovo di Livorno, che in pieno accordo col Papa invitava il popolo dei cristiani e le autorità dello Stato ad aprire il proprio cuore e dare sostegno e casa agli ultimi.
Ora dopo l’incontro con la delegazione romana delle suore Paoline, con la gentile mediazione di Caritas, e la risposta tremenda delle religiose, che hanno chiesto lo sgombero entro due o tre giorni e si sono appellate alla legge Renzi che prescrive di non concedere elettricità e acqua ai bambini delle famiglie buttate in strada dalla crisi, fatichiamo a capire il messaggio del Vescovo Giusti.
Ci par di aver inteso alla luce dei fatti che alcune delle pecorelle della chiesa, intendano si aiutare i fratelli più poveri e sfortunati nello spirito di carità cristiano, purché ci sia un rimborso.
Ci perdonino Caritas e suore se abbiamo equivocato, ma questo è ciò che abbiamo inteso. Comprendiamo che ci sono minori problemi a offrire ospitalità ai richiedenti asilo, poiché lo Stato paga per loro vitto e alloggio agli ospitanti (ogni 100 rifugiati alle associazioni benefiche, ma anche albergatori e operatori economici, lo Stato rimborsa all’anno un milione e centottantamila euro), e che aiutare gratuitamente persone residenti italiane o straniere sfrattate per morosità incolpevole, lavoratori travolti dalla crisi economica, è un altro paio di maniche.
Lo abbiamo appreso dall’esperienza e già ne avevamo avuto l’avviso quando il Comune attraverso l’assessore Cantù aveva chiesto l’uso dell’ex scuola di S. Anna dei Frati trinitari e dovette rinunciare a fronte di una richiesta molto onerosa che ovviamente con i tagli di trasferimenti, non era possibile accettare. Oggi la struttura di Via S. Anna è utilizzata per i richiedenti asilo in cambio di un sostanzioso rimborso Statale.
Esprimiamo piena solidarietà alle famiglie che utilizzano la palazzina in Via Corcos, chiediamo che non siano interrotte le utenze, che chi mette a disposizione strutture per uso sociale spinto dal buon cuore dimostri lo spirito caritatevole, consegnando la palazzina al Comune per utilizzarla per tutti coloro in gravissimo disagio economico, e che il Sindaco e la Prefetta s’impegnino per un’accoglienza garantita a tutti, ai richiedenti asilo e agli sfrattati residenti senza più reddito e casa.
Ogni tanto oltre che in tasca bisognerebbe mettersi davvero una mano sul cuore, fare quello che il papa predica ai credenti, o più banalmente seguire i dettami costituzionali e praticare il rispetto dei diritti umani elementari, anche senza alcun tornaconto economico.
Il richiamo a dare risposta agli sfollati è ovviamente anche per il Comune, pur impegnato in un difficile equilibrio tra bisogni crescenti e risorse decrescenti, occorre fare molto di più e meglio, e ci auguriamo di poter presto ricominciare un confronto necessario, quasi del tutto interrotto nello scorso anno, senza dimenticare la Prefetta, che dovrebbe garantire insieme al Sindaco la tutela di minori malati gravi, anziani, sfrattati dalle proprie abitazioni, in mancanza di alloggi di soccorso disponibili, in presenza di leggi regionali e nazionali, che hanno come obiettivo la difesa degli sfratti incolpevoli”.
nella foto: Paolo Cangemi e Daria Faggi (Unione Inquilini Livorno)
Lascia un commento