Campionato terminato. Finalmente. E’ stata una lunga cavalcata, interminabile, trascinata fino all’inverosimile e faticosa, soprattutto dal punto di vista morale. Siamo giunti al momento di tirare le somme, e come si fa al termine dell’anno scolastico, adesso è possibile dare un giudizio complessivo. Voto: sei. La sufficienza. Il minimo. Sarebbe sostanzialmente ingiusto dare di meno perché la quinta posizione è stata agguantata. Certo va dato merito alle altre squadre di aver fatto peggio di noi. Però siamo rimasti a galla seppure con una certa fatica. Allo stesso modo, non è possibile dare giudici migliori perché la mediocrità non può certo essere premiata. Quest’anno, è sembrato tutto molto approssimativo.
Una squadra costruita senza una logica a inizio stagione e trasformata in corsa con ancor meno ragionamento. Un reparto offensivo che ha “offeso” solo se stesso vista la natura molto poco prolifica di quest’anno. Due allenatori che hanno fatto fatica a trovare una quadra; Lorenzo Collacchioni ne ha avute ben due di possibilità, ma abbiamo avuto un po’ tutti l’impressione che onestamente non potesse fare di più con la rosa in suo possesso. Al suo rientro, dovuto al fatto che probabilmente non c’erano altre alternative, ha trovato una rosa quasi rinnovata che ha provato a traghettare al meglio. Non siamo affondati. Ed è già tanto.
E poi le meteore, Lo Faso e Rodriguez fra tutti. Ci aspettavamo qualcosa di più; il primo ha dei numeri da capogiro, ma deve imparare e gestirli e peccato non abbia sfruttato al meglio quest’anno. Se impara a mettersi al servizio della squadra, sentiremo ancora a lungo parare di lui Che piedi, che eleganza, che classe. Ma in serie D, c’è bisogno di più concretezza. Si corre, in queste serie. Tanto, e la Pianese ce lo ha dimostrato per l’ennesima volta battendoci 3 a 1 in maniera totalmente meritata.
Quindi si volta pagina. Si guarda oltre. Il tempo stavolta è dalla nostra parte. C’è bisogno di rinnovare, partendo da qualche certezza. Il capitano, Andrea Luci, che potrebbe essere l’uomo spogliatoio per l’anno venturo. Ha necessità di essere affiancato da centro campisti veloci, in grado di creare delle dinamiche e che non lo facciano sentire solo come quest’anno è accaduto. E poi anche Jacopo Giuliani, giocatore dalle caratteristiche interessanti ma che, inspiegabilmente, non è stato sfruttato al meglio. C’è bisogno di fare gruppo. C’è bisogno di carisma. C’è bisogno di serietà. E credo anche una cosa. Sento spesso dire dell’importanza di avere in rosa, o comunque nell’organico societario, uomini livornesi.
Mi permetto di esprimere un parere del tutto personale: io non credo che questo sia necessario. Una società seria ha bisogno di professionisti che amano il proprio lavoro e che per esso danno tutto se stessi in maniera del tutto disinteressata. Abbiamo visto passare giocatori che per questa maglia hanno sputato sangue pur non essendo livornesi di nascita. A fare la differenza sono il rispetto, il carisma e, lo ribadisco, la serietà. Solo così saremo davvero pronti per ripartire. Anno zero.
Agnese Gaglio
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