Finisce in parità la partita fra Pianese e Livorno, un punto a testa che tacita forse qualche malumore ma che in realtà solleva qualche comprensibile riflessione. Arrivati ad un terzo del campionato, undici partite giocate e ventuno punti in classifica, possiamo cominciare a trarre qualche conclusione. Troppe le chiacchiere e i malumori che gravitano intorno alla squadra, per questo è fondamentale prendere in considerazione i numeri. Quelli, non mentono. E cosa ci dicono? Che il Livorno, a livello di classifica, si trova più o meno allo stesso punto dell’anno scorso, con un solo punto in più e una sconfitta in meno.
La Pianese, al primo posto, dista sette punti da noi. In mezzo, fra noi e la vetta, troviamo Grosseto, Follonica e Seravezza. Risulta abbastanza scontato dire che quest’anno non c’è un Arezzo da battere, che per quanto anche essa non fosse irresistibile l’anno passato, non trova eguali nel campionato attuale. Il Livorno ha iniziato molto bene il suo cammino, due vittorie (non di misura) ed un pareggio rimediato in extremis contro la diretta concorrente (?) che hanno immediatamente acceso gli entusiasmi.
D’altra parte, una squadra che segna otto retti in tre gare e agguanta un pareggio che sembrava impossibile, ci da subito l’idea che le cose siano ben diverse rispetto all’anno passato. E se non fosse propriamente così? Abbiamo dibattuto più volte sul fatto che il Livorno di Collacchioni ed Esposito deficitasse in fase offensiva ed era ovvio che la differenza saltasse subito all’occhio. Ma allargando il punto di vista e a due mesi dall’inizio del campionato, si notano i primi difetti che ci portano ad essere quarti in classifica e non primi come forse ci si aspettava viste le premesse. L’infortunio di Bartolini non ha sicuramente giovato. Ma è solo questo il problema? Stando ai numeri, abbiamo subito il doppio delle reti rispetto alla scorsa annata. L’assenza di Andrea Fancelli è stata secondo me deleteria, così come la scelta di utilizzare Nardi e Bellini in ruoli poco confacenti alle loro caratteristiche. La squadra c’è, ma forse non ha (ancora, e di nuovo) trovato la sua quadra?
Il rientro di Lorenzo Sabattini si è fatto notare, ma pare che ancora non abbia nelle gambe i novanta minuti e per questo non lo abbiamo visto stranamente partire titolare nell’ultima partita giocata. Si assiste inoltre ai primi movimenti che precedono l’apertura del mercato. Il Livorno ha da pochi giorni ufficializzato l’arrivo di Felipe Curcio, classe 1993 e questo mi dà da pensare. Con l’ingresso di lui, si dovrà rivedere la gestione quote. Si rivedono i moduli. Qualcuno in partenza? Tante domande, a cui speriamo di dare risposta con un solo modo: i risultati. Perché è questo che fa una squadra vincente. Zero alibi, solo certezze.
Agnese Gaglio
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