Nella mattinata di ieri, 17 luglio, si è svolto l’incontro tra l’esecutivo provinciale del sindacato USB e il nuovo assessore al lavoro Federico Mirabelli. Incontro che si è svolto, come per le altre organizzazioni sindacali, a seguito della volontà dell’amministrazione di confermare l’interlocuzione con i maggiori soggetti che rappresentano i lavoratori e le lavoratrici sul territorio.
Per USB è stata l’occasione, non solo per discutere di alcune vertenze in sospeso, che erano state gestite dal precedente assessore, come ad esempio Piscine Comunali, servizio di portierato e lavoratori cimiteriali, ma soprattutto per fare il punto a 360° sulle tematiche legate al lavoro e ai lavoratori nella nostra città.
Nel ringraziare l’amministrazione cittadina riguardo alla particolare attenzione che ha sempre dimostrato sulle tematiche del lavoro, abbiamo, prima di tutto, ribadito l’importanza di dare seguito alla mozione approvata dal consiglio Comunale sul salario minimo a 9 euro l’ora in tutti i bandi pubblici. Fermo restando la posizione chiara sulla necessità di proseguire nel percorso di internalizzazione di tutti i servizi comunali dati precedentemente in appalto siamo convinti che i salari attuali, in molti casi, non siano assolutamente adeguati. Sono centinaia i lavoratori impiegati nei servizi pubblici.
In merito al lavoro sottopagato abbiamo chiesto all’assessore di intervenire con forza prendendo una posizione chiara nei settori commercio e turismo. I dati pubblicati dagli organi competenti sono impietosi. Pochissime aziende sono in regola e il lavoro nero e “grigio”, cioè le assunzioni part time con il resto pagato al nero, e lo sfruttamento sono all’ordine del giorno. Va bene l’investimento del Comune nel favorire l’intrattenimento e le iniziative culturali ma il silenzio dell’assessore al Commercio su queste tematiche, negli ultimi anni, è stato imbarazzante. Su questo tema si è parlato anche del turismo e delle crociere. Un settore che rischia non solo di avere forti impatti dal punto di vista ambientale, ma di creare un indotto lavorativo fortemente precario e sfruttato. Va bene che Livorno diventi una metà sempre più importante ma serve un intervento e una regolamentazione forte. Tutto ciò in una città che rischia di diventare sempre più povera, con 30 sfratti esecutivi a bimestre, penuria di alloggi pubblici, e sempre più immobili adibiti ad affitti brevi che vanno ad incidere sul mercato degli affitti per residenti e lavoratori.
Una delle proposte del nostro sindacato è quella di intervenire sulla concessione del suolo pubblico per bar, ristoranti e attività. Incentivare quelle aziende che sottoscrivono e poi rispettano veramente, un protocollo contro lo sfruttamento sul lavoro (con assunzioni regolari, rispetto del giorno libero e salari adeguati) e non concedere il suolo pubblico a chi viene sanzionato, ad esempio dall’ispettorato del lavoro, per irregolarità. In generale ci aspettiamo che il Sindaco e gli assessori competenti spendano qualche parola in più su questi temi. I nostri sportelli ricevono quotidianamente denunce e segnalazioni in questo senso.
Siamo passati poi a parlare di industria, logistica e portualità. Con le numerose vertenze che stiamo seguendo. Il sistema degli appalti deve essere aggredito e combattuto a tutto campo. Le committenze, come ENI, terminalisti portuali, società di logistica commercio e di distribuzione sono i veri responsabili dell’abbassamento delle condizioni di lavoro e di sicurezza. E sono proprio questi soggetti che devono essere chiamati in causa direttamente senza trovare inutili scorciatoie e compromessi al ribasso. Per il porto abbiamo chiesto un’attenzione diversa dell’amministrazione in base alle proprie competenze. Darsena Toscana, polo unico di manodopera e sicurezza gli argomenti affrontati.
Sul tema ambientale abbiamo sottolineato la nostra contrarietà all’utilizzo, come previsto dal nuovo piano strutturale, di nuove aree per attività industriali e commerciali privilegiando quelle aree attualmente già urbanizzate ma non utilizzate. Nella nostra città sono molte e continuare a cementificare non crediamo sia la soluzione. Elettrificazione delle banchine e Darsena Europa altri temi affrontati. La nuova infrastruttura portuale è sicuramente necessaria ma poteva essere l’occasione per investire anche nella produzione di energia pulita. Altre esperienze, come nel nord Europa, stanno andando proprio in questa direzione. Livorno è una delle città più inquinate di Italia e come sindacato ci siamo sempre rifiutati di cascare nella contraddizione tra ambiente/salute e lavoro. Se c’è la volontà e la competenza è possibile coniugare questi due aspetti.
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