“Chi la paga l’estate più lunga del mondo? Nella stragrande maggioranza dei casi direttamente i lavoratori e le lavoratrici – si legge in una nota a firma Usb Livorno -.
Da alcune settimane il nostro sindacato è sommerso di segnalazioni di lavoro nero in decine di attività del centro cittadino e non solo. Attività che molto spesso, usufruiscono, di agevolazioni per il suolo pubblico e che incassano anche grazie agli eventi organizzati e finanziati dalla nostra amministrazione comunale.
Che l’andazzo fosse questo l’avevamo capito subito dalle dichiarazioni roboanti dei rappresentanti comunali che, presentando le varie iniziative, come l’estate più lunga del mondo, non avevano espresso mezza parola circa l’esigenza di tutelare anche i lavoratori del comparto. Infatti già dopo pochi giorni, grazie ad alcuni riscontri INPS, abbiamo subito scoperto che una società che si occupa di allestire alcuni dei maggiori palchi cittadini (come ad esempio Straborgo) utilizza manodopera totalmente al nero.
Comprendendo anche le difficoltà di alcune piccole attività commerciali e cercando di privilegiare il dialogo, avevamo richiesto agli assessori di riferimento l’apertura di un tavolo di confronto su questo tema per arrivare alla firma di un protocollo condiviso. Per tutta risposta abbiamo ricevuto una comunicazione in cui, sostanzialmente, si chiede di rinviare tale percorso visto che c’è già un interlocuzione con le sigle sindacali complici. Il classico pretesto per evitare di intervenire con decisione in un settore caratterizzato strutturalmente da lavoro nero e grigio.
Di fronte all’immobilismo degli organi competenti non ci resta che intervenire direttamente.
Abbiamo deciso di programmare una serie di manifestazioni e volantinaggi (alcuni verranno comunicati in corso d’opera) che si concluderanno durante l’allestimento di Effetto Venezia.
Nel caso in cui saranno accertati casi di lavoro nero, grigio o mancato rispetto dei contratti nazionali siamo pronti ad intervenire con decisione – conclude la nota -“.
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