Prosegue l’attività di controllo economico del terr itorio da parte dei Reparti della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Livorno, volta a prevenire la vendita di prodotti recanti marchi contraffatti e/o sprovvisti dei requisiti mi nimi in materia di sicurezza, potenzialmente nocivi per la salute degli ignari consumatori, anche in occasione di eventi che richiamano vasto pubblico. In quest’ottica, nello scorso fine settimana, in occasione del concerto di “Ligabue” presso il Palamodigliani, mentre il noto cantante allietava la serata di giovani livornesi e non solo, i militari del Gruppo di Livorno hanno controllato la zona attigua al palazzetto, con l’obiettivo di reprimere l’illecita commercializzazione di prodotti contraffatti del merchandising ufficiale del cantautore. Nel corso dei controlli degli accessi alla struttura ove si svolgeva il concerto, i finanzieri hanno individuato tre soggetti, di origini partenopee, intenti a vendere, nei piazzali antistanti la struttura, fasce recanti il marchio d el cantante contraffatto, in violazione alle norme che tutelano i diritti d’immagine ed i marchi registrati, al prezzo di 5 euro ciascuna . Dal pomeriggio e fino al termine dell’evento, a sera inoltrata, i controlli hanno consentito di sottoporre a sequestro oltre 100 accessori : i prodotti contraffatti all’apparenza sembravano identici a quelli originali, ma non sono passati inosservati alle Fiamme Gialle, insospettite dagli allettanti prezzi della merce e dalle modalità di vendita degli articoli. I finanzieri, operati i dovuti riscontri, hanno prontamente interrotto l’illegale attività di vendita, procedendo al sequestro dei prodotti ed alla conseguente denuncia all’Autorità Giudiziaria dei tre soggetti , ritenuti responsabili dei reati di ricettazione ed introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi . Tutte le persone denunciate erano già note alle Forze dell’Ordine ed, in particolare, una di loro, trovata in possesso di diversa merce contraffatta, è risultata essere stata denunciata ben 47 volte per il reato di contraffazione e più volte condannata. Anche l’attività in argomento si colloca nella cornice di quelle volte a garantire la tutela dell’economia: i fenomeni illegali di abusivismo commerciale della specie, oltre a trarre in inganno i fan del cantante circa la genuinità dei prodotti, sono idonei, infatti, a cagionare un danno all’artista pari al mancato incasso dei di ritti connessi allo sfruttamento della sua immagine nonché alla società di merchandising autorizzata alla vendita in “esclusiva” dei prodotti originali.
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