Come ormai evidenziato da tempo il comando provinciale dei Vigili del fuoco versa in una situazione di grave carenza di organico. Il tragico incendio avvenuto questa notte a Livorno in via Città del Vaticano ha evidenziato ancora una volta la gravità della situazione. Gli scenari in cui i vigili del fuoco sono chiamati ad intervenire sono spesso molteplici e molto diversi tra loro: per poter intervenire con efficacia e dunque tutelare al meglio la sicurezza dei cittadini sono fondamentali costanti addestramenti e momenti formativi ma questi sono spesso compromessi a causa dei sovraccarichi di lavoro dovuti alla mancanza di personale. Questa carenza ha influenza diretta anche sull’esposizione al rischio di infortunio, come testimonia tristemente il tragico evento di questa notte: oltre a una vittima (ai familiari della quale rivolgiamo le più sentite condoglianze) e a sette intossicati si devono registrare anche due colleghi infortunati durante le operazioni di evacuazione. Va inoltre sottolineato che il soccorso pubblico non può essere subordinato alla mera statistica: ieri sera tutte le risorse dei Vigili del fuoco erano impiegate sull’incendio di via Città del Vaticano ed è stato solo un caso fortunato che non siano accaduti contemporaneamente altri episodi che avrebbero richiesto un urgente intervento tecnico. Nel 2010 il Comando provinciale di Livorno rispondeva a circa 5mila interventi l’anno mentre nel 2023 abbiamo sfiorato i 7mila interventi affrontati con un numero di Vigili del fuoco assai inferiore. Nei prossimi anni – visto la grave carenza di personale e la mancanza di turnover – la situazione peggiorerà ulteriormente. Da lungo tempo ormai chiediamo almeno il ripristino dei numeri minimi del personale andato in pensione oltre a un ammodernamento dei mezzi terrestri e nautici, delle attrezzatture e delle infrastrutture per garantire tempestivamente il soccorso alla popolazione. Serve una svolta: a tutela dell’operatività dei Vigili del fuoco e di conseguenza della sicurezza dei cittadini.
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